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    Quale fattore di sovraresistenza nel calcolo dei collegamenti fra struttura in legno e sottostruttura in muratura?

    Ho eseguito il progetto di sopraelevazione di un edificio in muratura con una struttura di legno con colonne e travi. Nel calcolo dei collegamenti della struttura di legno ho considerato un fattore di sovraresistenza di 1.30 e questo allo scopo di rispettare le indicazioni del cap. 7.2.2, avendo considerato per il legno una classe di duttilità CD "B". A mio avviso tale fattore di sovraresistenza (1.3) rispetta anche le prescrizioni del cap. 7.8.5 nel merito delle strutture miste per le quali all'ultimo capoverso si richiede che i collegamenti siano verificati aumentando le forze trasmesse del 30%. L'ufficio Sismico della Regione Marche Provincia di Ancona, mi scrive che tale interpretazione è sbagliata, poiché dovrei sommare i due contributi e quindi considerare due volte il fattore di sovraresistenza 1.3 + 1.3 ovvero per un totale di 1.6, ma francamente credo che sia una interpretazione non corretta. Potete cortesemente dirmi quale secondo voi è l'interpretazione corretta?

    Risposta a cura di Daniele Casagrande, Istituto per la Bioeconomica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBE)

    Pubblicato il 19/07/2023

    La verifica dei collegamenti fra la parte in legno e la parte in muratura deve essere effettuata nel rispetto dei principi della progettazione in capacità e dunque al fine di evitare meccanismi di collasso locali all’interfaccia fra le due parti strutturali (legno e muratura).

    Con riferimento a quanto riportato al punto 7.8.5 inerente alle strutture miste si specifica come “tutti i collegamenti fra la parte di diversa tecnologia e parte in muratura siano localmente verificati in base alle forze trasmesse calcolate nell’analisi, incrementate del 30%”. È bene precisare come tale incremento del 30% sia da intendersi come un incremento delle forze ottenute direttamente dall’analisi (ad esempio dal modello numerico) e non dei valori di resistenza delle componenti dissipative adiacenti (es. collegamento chiodato).

    In alternativa, secondo quanto riportato ai punti 7.7.6 e 7.7.3, il calcolo dei collegamenti può essere effettuato secondo un principio rigoroso della progettazione capacità, prevendendo che la componente fragile (non dissipativa) del collegamento (in questo caso riferita alla parte direttamente collegata alla sottostruttura in muratura) sia verificata per un valore di forza pari alla resistenza della componente dissipativa del collegamento (elementi chiodati) incrementata del valore del fattore di sovraresistenza (pari ad 1.3 in CD “B come da indicazioni del punto 7.2.2). Si precisa come in questo caso, il fattore incrementale non viene applicato alle forze ottenute dall’analisi ma alla resistenza della componente dissipativa.