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    E' possibile realizzare un vano ascensore in legno?

    Desidero sapere se nell'ambito della vostra Associazione avete trovato soluzioni alternative alla prescrizione indicata nella nel nuovo Codice di Prevenzione Incendi e nello specifico nella (Regola Tecnica Verticale) RTV 3 Ascensori laddove al punto V.3.3.1 si indica che i vani di corsa degli ascensori, da installarsi in attività soggette a controllo dei VVF, "devono essere costituiti da materiale appartenente al gruppo GM0 di reazione al fuoco" quindi in classe A1 o per meglio dire INCOMBUSTIBILI. E' palese che, anche nell'ambito della costruzione di un edificio in legno, la prima soluzione è quella di realizzare il vano corsa dell'ascensore in cemento armato. Ciò che vi domando è se, volendo mantenere l'integrità materica e quindi volendo realizzare tutta la struttura in legno, ivi compreso il vano corsa dell'ascensore, siete a conoscenza di soluzioni a questo più che lecito dettato normativo. Mi permetto di ribadire, che come indicato dalla norma, stiamo parlando di REAZIONE al fuoco e non di Resistenza.

    Risposta a cura di Maurizio Follesa, dedaLEGNO

    Pubblicato il 12/04/2022

    Come ha correttamente osservato si sta parlando di REAZIONE e non di RESISTENZA al fuoco. La prima si riferisce al materiale ed è definibile come il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto, mentre la seconda si riferisce alla struttura nel suo insieme e può essere definita come la capacità portante in caso di incendio, nonché la capacità di compartimentazione per il tempo minimo necessario al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza incendi. Pertanto, la reazione al fuoco è relativa alle caratteristiche del materiale che viene sottoposto al fuoco, quindi si sta parlando direttamente del materiale del quale è costituito l’elemento strutturale quando questo è direttamente esposto al fuoco o del suo rivestimento quando questo è presente.

    Nel caso delle strutture di legno, per raggiungere i requisiti di reazione al fuoco richiesti dalle normative, soprattutto quando si richiede una classe di reazione al fuoco 0 secondo la classificazione italiana o A1 secondo quella europea, si ricorre normalmente all’utilizzo di pannelli di rivestimento in cartongesso o gessofibra di classe corrispondente.

    E’ pur vero che in proposito la norma al punto V.3.3.1 che lei cita dice testualmente “Devono essere costituiti da materiale appartenente al gruppo GM0 di reazione al fuoco (capitolo S.1): a. le pareti, le porte ed i portelli di accesso; b. i setti di separazione tra vano di corsa, locale del macchinario, locale delle pulegge di rinvio; c. l’intelaiatura di sostegno della cabina.” ma in questo caso il corretto riferimento è al materiale sottoposto al fuoco degli elementi citati che può essere anche un rivestimento, non necessariamente al materiale con il quale tali elementi sono costituiti. Da questo punto di vista non è escluso, a parere dello scrivente, l’utilizzo di un vano ascensore interamente in legno, purché rivestito con materiali classificati in classe di reazione al fuoco 0 o A1.

    Per fare un esempio, nel Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica” sullo stesso argomento viene specificato: "Per la classificazione di reazione al fuoco dei materiali, si fa riferimento al decreto ministeriale 26 giugno 1984 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto 1984): a) negli atrii, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, è consentito l'impiego dei materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale). Per le restanti parti debbono essere impiegati materiali di classe 0.

    Qui in maniera più appropriata si parla di “classificazione di reazione al fuoco dei materiali” e si parla di “superficie totale”. Per questo motivo, nella progettazione di edifici scolastici, la problematica della reazione al fuoco di pareti e soffitti negli spazi comuni, dove per il 50% della superficie è richiesto l’impiego di materiali in classe 0, si risolve abitualmente utilizzando contropareti o controsoffitti con rivestimenti in cartongesso o gessofibra di classe di reazione al fuoco corrispondente, pur mantenendo la struttura portante in legno.