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    E' possibile riutilizzare travi in massiccio di "recupero" per la realizzazione di una nuova copertura?

    E' possibile riutilizzare travi in massiccio di "recupero" per la realizzazione di una nuova copertura? Che certificazioni devono essere ottenute?

    Risposta a cura di Marco Luchetti, Interzero Italia

    Pubblicato il 24/06/2020

    In relazione al quesito posto si è espresso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con parere n. 3/2012. A tal proposito il suddetto parere individua due casistiche di riferimento riportate sinteticamente di seguito:

    1- Diagnosi in situ svolta tramite indagini condotte in accordo ai principi della UNI 11119 ("Beni culturali - Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera") dove il tecnico incaricato dalla committenza definisce una relazione sugli elementi oggetto di attenzione riportando per ciascuno di essi una categoria resistente di riferimento. Qualora le eventuali lavorazioni per il ripristino degli elementi ammalorati si svolgano in cantiere senza coinvolgere uno stabilimento terzo, in questo caso vengono meno i processi di certificazione e qualificazione dei materiali così come definito all'interno del par. 11.1. E' quindi la relazione tecnica sopra menzionata elaborata dal professionista incaricato il riferimento per attribuire ad ogni elemento le relative prestazioni.

    2- Qualora a seguito della diagnosi, gli stessi elementi in situ siano trasportati verso uno stabilimento terzo e qui viene ridefinita una classe di resistenza dal personale interno dell'azienda, tale impresa deve essere titolare della qualificazione nazionale come produttore secondo il p.to B del cap. 11.1 e (qualora applicabile) anche dell'attestato come centro di lavorazione.