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    #Tecniche costruttive   #Isolamento termico   #Ventilazione   #Condensa   #Raffrescamento estivo  

    Come influisce il clima sul degrado delle strutture in legno?

    Vorrei realizzare una casa in legno nel basso mantovano. Ho però paura che il clima "padano" possa provocare condense nelle pareti, con il rischio che la struttura e l'isolante marciscano. Come evitare tali rischi?

    Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica

    Pubblicato il 15/04/2020

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    Il clima, pensato come variazione nel tempo di temperatura dell'aria, radiazione solare ed umidità, ha sicuramente un impatto rilevante sulla durata degli edifici: la loro orientazione, la loro qualità termica e la strategia di ventilazione, sono fattori determinanti per la durata e le prestazioni di qualsiasi tipo di realizzazione e non solo per gli edifici in legno. Dalla mia esperienza, il tema della "durabilità" non è un problema relativo al "materiale", ma bensì relativo alla qualità della progettazione e realizzazione dell'edificio.

    Certamente se da un lato il legno porta innumerevoli vantaggi (coibentazione, igroscopicità, prefabbricazione, etc) dall'altro, deve assolutamente evitare l'acqua stagnante e l'umidità elevata. Quando parlo di "umidità elevata", mi riferisco soprattutto a quella interna e con valori superiori al 70%. Il clima esterno, lei cita ad esempio quello "padano", seppure possa essere percepito come umido, analizzandolo dal punto di vista numerico dei dati climatici, è poco significativo da questo punto di vista in quanto il contenuto di acqua assoluto, seppur più elevato che in altri climi, è sempre contenuto se paragonato a quello prodotto dalla attività antropica all'interno degli ambienti.

    Fondamentale quindi è la strategia di ventilazione interna che deve evitare accumuli di umidità e assicurare un ricambio dell'aria interna con quella esterna (più secca): meglio se con un recupero del calore efficace.

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    Gli edifici realizzati con tecnologia lignea, rispetto ad altre tecnologie costruttive più tradizionali ed utilizzate nel passato, se ben progettati e realizzati, permettono di raggiungere con maggiore facilità una superiore qualità termica ed un valore di tenuta all'aria ottimale (assenza di spifferi) a garanzia della assenza dei fenomeni che lei cita.

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    Edifici, di qualsiasi genere, in cui questi elementi sono invece non tenuti in debita considerazione, saranno inevitabilmente più inclini a questi fenomeni, soprattuto nel caso di climi più "umidi" e di un uso degli ambienti interni con scarso ricambio d'aria.

    Esistono già numerosi esempi di edifici in legno realizzati in pianura padana con ottime prestazioni sia in riscaldamento che in raffrescamento ed in cui la durabilità è stata progettata e garantita da soluzioni costruttive collaudate.

    Le consiglio quindi di non rinunciare "a priori" a questa tecnologia, ma bensì di rivolgersi in primis ad un tecnico che abbia sufficiente esperienza in materia. Le consiglio inoltre di raccogliere informazioni ed esempi con le aziende produttrici di edifici in legno, per verificare sul campo lo stato di invecchiamento e la durabilità dei loro edifici.