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    Valori caratteristici e UNI EN 338

    Ho visto che è stata pubblicata sul catalogo UNI, EN 338:2016. Quali sono i cambiamenti rispetto alla vecchia versione (2009)?

    Risposta a cura di Marco Luchetti, Interzero Italia

    Pubblicato il 02/01/2020

    n relazione alla nuova versione della UNI EN 338:2016 si riportano di seguito le principali novità:

    • Valori caratteristici e profili resistenti

    Alcuni dei valori tabulari proposti per le classi di resistenza relativi a conifere e latifoglie sono stati modificati al fine di renderli più aderenti alle campagne prove svolte in ambito comunitario. Si consiglia quindi di contattare i rispettivi fornitori di software al fine di ottenere un dimensionamento in linea con quanto disposto dalla normativa corrente.

    Su proposta italiana, sono state “infittite” le classi di resistenza dedicate alle latifoglie rispetto alla versione UNI EN 338:2009 (vedere “D27”).

    Un elemento classificato come “C” può indifferentemente lavorare di ”coltello” o di “piatto”.

    • Classi a trazione “T”

    Sono state introdotte le classi “Txx” dedicate alle conifere, dove xx indica il valore caratteristico ottenuto da prove eseguite a trazione per elementi che in esercizio lavorano di piatto. Il presente sistema di classi di resistenza nasce con l’intento di massimizzare le proprietà meccaniche del legno soprattutto per quanto riguarda gli assortimenti che lavorano principalmente a trazione (ad es. una tavola che costituisce il profilo di un elemento di legno lamellare).

    Inoltre si precisa che:

    • I valori riportati all’interno della UNI EN 338:2016 si riferiscono (come di consetudine) a legname in equilibrio igrometrico con l’ambiente caratterizzato dal 65% di umidità e 20°C di temperatura (quindi un legno avente circa il 12% di umidità).

    • I valori a taglio sono desunti da elementi privi di fessurazioni come indicato nella norma UNI EN 408 (a cui quindi deve applicarsi kcr secondo quanto previsto dall’Eurocodice 5).

    • Le classi Cxx (dove per xx si intende il valore caratteristico a flessione) dedicate alle conifere sono estrapolate da prove eseguite con elementi disposti a coltello sulla macchina prova materiali.

    • Le classi Dxx (dove per xx si intende il valore caratterstico a flessione) dedicate alle latifoglie sono estrapolate da prove eseguite con elementi disposti a coltello sulla macchina prova materiali (vedere Prospetto A3 nell’Appendice A della presente circolare).

    Relativamente alle latifoglie (come pioppo e castagno) la norma UNI EN 338: 2016, sempre su proposta della delegazione italiana prevede l’attribuzione delle tipologie di specie sopra menzionate alle classi “Cxx” e “Txx” (tipiche delle conifere) in alternativa alle classe “Dxx”. Per ulteriori approfondimenti in merito si rimanda alla lettura della stessa EN 338.

    Risposta gentilmente concessa da promo_legno