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    #Isolamento termico   #Raffrescamento estivo  

    Quali sono i vantaggi di una platea calda?

    Quali sono in vantaggi / svantaggi di una platea calda rispetto alla più tradizionale platea fredda?

    Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica

    Pubblicato il 11/10/2021

    Quando si realizza un involucro per un edificio che ambisce ad un fabbisogno di calore molto basso (indicativamente tra i 15 e i 10 W/m2K), ogni dettaglio (o meglio, la qualità termica di ognuno di essi) può contribuire all'ambizioso obiettivo.

    Nel termine "qualità termica" non includo solo la resistenza termica della stratigrafia specifica, ma anche come questa sia uniforme e senza punti apprezzabili di discontinuità (ponti termici): sono difatti questi i punti che possono causare nel tempo, accumuli di condensa e fenomeni di degrado, così importanti da prevenire in un edificio a struttura lignea.

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    La continuità della coibentazione in tutto l'involucro, ha quindi il principale scopo di limitare i flussi di calore "incontrollati" e garantire temperature superficiali uniformi ed, in generale, una "salute" dell'involucro migliore.

    Questa continuità ha inoltre un ulteriore vantaggio: quello di confinare e trattenere all'interno dell'ambiente riscaldato, il calore speso per innalzare il livello di energia termica interno, non solo dell'aria ma di tutti i materiali in esso contenuti, platea compresa. Maggiore sarà la capacità termica dei materiali (ed il loro peso) e maggiore sarà la quantità di energia immagazzinata e disponibile.

    A mio avviso, uno dei vantaggi maggiori della soluzione a "platea calda" sta nell'includere tutta la massa della soletta in cemento, all'interno dell'involucro termico, con i benefici sulla "stabilizzazione" della temperatura interna che questo può portare: nel caso di improvvisi sbalzi di temperatura, sia esterna, che interna (si pensi ad una finestra aperta per errore) l'edificio risulta più "ancorato" ad una temperatura media vicina a quella che aveva prima del disturbo. Questo, nel caso di un edificio in legno, la cui capacità termica totale (ed anche l'effusività) è normalmente inferiore ad edifici in struttura tradizionale, può essere significativo e benefico (e non solo nel periodo di riscaldamento ma anche di raffrescamento). Ad esempio, tale comportamento aiuta a dimensionare le potenze dei generatori su valori medi e non puntuali (potenze più basse).

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    Nel caso di platea "fredda", con lo strato isolante posizionato al di sopra della platea, la capacità teorica di accumulare calore della stessa, è influenzata da una serie di fattori quali, tra i maggiori, il contatto diretto con il terreno e la presenza dello strato isolante verso l'ambiente. Questi fattori riducono molto la risposta inerziale sopra descritta.

    Altri vantaggi si possono vedere nella razionalità costruttiva, nella continuità anche dell'interfaccia di impermeabilizzazione (che a volte è svolta dalla stessa soletta additivata), dalla minore incidenza dei flussi di calore delle pareti verso il pavimento e, di conseguenza, di una semplicità realizzatva maggiore (non è necessario un "taglio"termico" verso il pavimento).

    Il fatto che la platea è situata all'interno del perimetro riscaldato, permette inoltre di sfruttuarla per inserirvi elementi impiantistici quali tubazioni e condotte di ventilazione il cui calore disperso, alla lunga, viene comunque recuperato e utilizzato dall'edificio stesso.

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    Per esperienza, gli unici svantaggi dlla platea "calda" stanno quindi nei costi maggiori per la preparazioen del terreno, per l'isolante con la giusta portanza (solitamento da 400 kPa), e per concludere, dalle "resistenze" di clienti e altri tecnici di affidare ad un materiale isolante tutto il peso dell'edificio.