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    Che problemi può avere una struttura portante esposta direttamente alle intemperie da oltre 3 mesi?

    Che problemi può avere una struttura portante in parte installata, pareti e solai, esposta all'acqua e al sole già da tre mesi senza alcuna protezione e con il cantiere fermo per un tempo ancora non definito?

    Risposta a cura di Andrea Bernasconi, heig-vd CH-Yverdon | Borlini & Zanini SA | holztragwerke.ch

    Pubblicato il 22/03/2021

    Vale il principio che il legno della struttura portante di un edificio non dovrebbe essere esposto per un periodo prolungato alle intemperie. È accettabile in fase di cantiere che gli elementi di legno siano esposti completamente alle intemperie soltanto durante la fase di montaggio degli stessi elementi. È senza dubbio accettabile che gli elementi di legno siano esposti alle intemperie per alcune ore o anche per alcuni giorni, a condizione che poi possano essiccare o che siano comunque ben ventialti. A fine settimana, o comunque durante le fase di cantiere in cui non è previsto di intervenire sugli elementi di legno, questi devono essere quanto meno protetti sulle superfici di testa o dove l'acqua potrebbe infiltrarsi in profondità nel legno. È pure accettabile senza riserve che durante la fase di cantiere il legno delle parti interne dell'edificio possa bagnarsi, a causa di pioggia e vento forti e persistenti. L'esposizione diretta alle intemperie deve però essere e restare una situazione eccezionale.

    L'esposizione costante alle intemperie per diversi mesi provoca il rigonfiamento di tutti gli elementi di legno, con una conseguente deformazione delle superfici e l'apparire di fessure di ogni tipo quando il legno potrà essiccare. La massa d'acqua accumualta dal legno ne rende la sua essiccazione una questione dai tempi molto più lunghi. Il montaggio delle finiture interne (cartongessi prima di tutto, ma non solo) con il legno troppo umido può provocare diverse conseguenze spiacevoli, che vanno dalla deformazione dei rivestimenti alla formazione - anche solo locale - di sgradevoli muffe e funghi. L'innesco di fenomeni di degrado del legno della struttura richiede invece tempoi più lunghi, che permettono di ammettere che malgrado i tre mesi di fermo cantiere questo non sia il problema principale.

    L'esposizione diretta al sole - che l'avanzamento del cantiere di regola limita per gli elementi già posati in opera, non appena la prossima copertura, o il prossimo solaio siano pure posati - accentua in modo non trascurabile tutti questi fenomeni.

    Un cantiere fermo per tre mesi con gli elmenti di legno posati e direttamente esposti alle intemperie, privi di ogni e qualsiasi forma di protezione o copertura, è per principio da evitare; qualora tale situazione si verificasse, la struttura portante non ne sarebbe però messa direttamente in disucssione; ne risentirebbero però la precisione dei diversi elementi - e quindi di tutte le operazioni a seguire -, l'estetica del legno, e a dipendenza delle tempistiche e condizioni della ulteriore esecuzione, la qualità delle finiture. Tre mesi sono un tempo ancora sopportabile e con conseguenze poco piacevoli, ma con buona probabilità non drastiche.

    In caso di fermo cantiere prolungato, gli elementi di legno devono essere protetti in modo adeguato, accurato e duraturo contro le intemperie, in modo che siano e restino protetti e ventilati. In mancanza di questa protezione e in presenza di tempi più lunghi le conseguenze vanno dalla troppa umidità nel legno al momento del montaggio delle finture, alla possibile mancanza di precisione geometrica al momento della ripresa dei lavori, alla fessurazione troppo importante degli elementi di grosse dimensioni, fino all'innesco di fenomeni di degrado del legno stesso.

    Si può riassumere il tutto affermado che il contatto del legno con l'acqua e il sole durante la fase di montaggio di una costruzione non è ragione di preoccupazione particolare, a condizione che le normali misure di protezione siano applicate correttamente.

    L'avanzamento del cantiere e della costruzione ne è una parte essenziale, forse addirittura quella indispensabile. In caso di fermo cantiere - in ogni caso se le tempistiche si contano in mesi e non in giorni o in pochissime settimane - una protezione accurata e completa degli elementi di legno semplicemente è d'obbligo. Una protezione minima - e altrettanto accurata - è indispensabile anche per i piccoli intervalli di fermo cantiere, come quelli del fine settimana. Oltre i tre mesi di fermo cantiere in condizioni di esposizione diretta delle parti in legno, è comunque consigliabile l'intervento di uno specialista a valutare e certificare la situazione del materiale. Il fermo cantiere a tempo indefinito impone senza riserve la protezione completa degli elementi di legno. In caso contrario si rischia di doverli sostituire al momento della ripesta dei lavori.