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    #Specie legnose  

    Come evitare l'ingrigimento delle tavole di rivestimento?

    Vorrei realizzare un rivestimento in legno su parte di una parete esterna. Ho visto che spesso vengono utilizzate tavole di larice, che però tendono ad ingrigire nel tempo. Altri consigli? Ad esempio cosa ne pensate del castagno?

    Risposta a cura di Andrea Bernasconi, heig-vd CH-Yverdon | Borlini & Zanini SA | holztragwerke.ch

    Pubblicato il 16/09/2020

    Tutte le specie legnose sono soggette a ingrigimento se esposte alle azioni dirette delle intemprie. E tutte le specie legnose ingrigiscono in modo simile, o meglio possono ingrigire in modo simile. La tonaltità del grigio che ne risulta dipende dalle condizioni climatiche locali - anzi, microlocali - in cui il legno si trova. Si tratta di un fenomeno naturale e superficiale, che niente ha a che vedere con il degrado del legno. In alcuni casi il clima è tanto secco (zone fortemente ventilate, per esempio) che la superficie del legno essicca tanto in fretta, da non permetterne l'ingrigimento; in tal caso il colore del legno diventa sempre più scuro.

    Dove il larice diventa grigio, lo divenetrà anche il castagno al suo posto, e con tutta probabilità esattamente in forma e tonalità simili, come pure in tempi simili. Il castagno, invece tenderà a degradare, cioè a marcire, in modo decisamente molto più lento.

    Se si vuole evitare il colore grigio, la soluzione è soltanto quella del trattamento superficiale a prevenire l'azione dell'acqua e dei raggi uv sulla superficie del legno. Ciò porta con sè la conseguenza che la manutenzione deve essere dedicata al trattamento della superficie, prima che al legno stesso. I rivenditori specializzati nelle vernici e nei trattamenti prevenitivi della superficie del legno offrono soluzioni per tutti i gusti cromatici. Beninteso, i trattamenti in profondità del legno (impregnatura in autoclave o altro) hanno un effetto anche sulla superfice, che però se esposta alle intemperie tenderà a dilavarsi dalle sostanze che vi sono state introdotte e a tornare soggetta all'ingrigimento in tempi più o meno brevi.