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    Posso realizzare una casa in legno senza VMC?

    Posso realizzare una casa in legno senza VMC o rischio di avere problemi (muffe, umidità)?

    Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica

    Pubblicato il 28/08/2020

    Problematiche quali la formazione di muffe, elevati tassi di umidità, condense superficiali o interstiziali (cioè interne ai componenti edilizi) sono il risultato di una serie di fattori, tra i quali anche la gestione degli spazi da parte degli occupanti (riscaldamento, raffrescamento e ventilazione in primis) riveste un ruolo fondamentale.

    Nemmeno la tecnologia costruttiva strutturale (legno o altro) è così determinante sulla dinamica di queste problematiche (ma gli effetti di queste invece possono essere molto diversi). Idem dicasi sulla correlazione tra VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) ed assenza di questi fenomeni.

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    Semplificando estremamente il discorso si può dire che la causa principale di questi fenomeni è dovuta all'alto tasso di U.R. (Umidità Relativa) e che una strategia di ventilazione può aiutare a limitare questo livello. Faccio notare che ho volutamente utilizzato la parola "strategia" perchè, personalmente, credo che sia una combinazione di possibili metodologie di ventilazione dei locali (e non solo quella meccanica) che vada perseguita.

    Un edificio (in legno o con tecnologie diverse) dovrebbe essere progettato per essere "naturalmente" ventilato anche solo con l'apertura delle finestre, quando il clima esterno lo permette (aria esterna a temperatura e tassi di U.R. vicini a quelli di comfort). La ventilazione meccanica quindi è efficace (e molto utile) quando non è più possibile (per nostra assenza o per condizioni esterne avverse) effettuare questo ricambio tramite apertura di finestre.

    Così come per la ventilazione naturale, deve essere fatta molta attenzione su dimensione e posizionamento relativo delle finestre in relazione al microclima esterno, anche per la VMC deve essere fatta una progettazione di" qualità" (cioè non basta averla per essere certi che i fenomeni di degrado non si manifestino). Posizione delle bocchette, portate, efficenza del recuperatore sono tutti elementi da progettare con estrema attenzione: si può avere ad esempio un tasso di ricambio medio dell'edificio adeguato per mantenere un livello di U.R. basso, ma localmente (dietro armadi o angoli o zone non ventilate) avere accumuli di vapore acqueo e condense.

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    L'equazione "assenza di VMC=problema di muffe" non è quindi veritiera. Se lei riesce a garantire una ventilazione tramite la sola apertura delle finestre e se l'aria che entra da queste finestre non è fastidiosa per il suo comfort, allora non vedo problemi. Ma se lei non riesce a garantire questo, una VMC può farlo al suo posto, temperando l'aria in ingresso a temperature adeguate.

    Il mio consiglio è quindi quello di rivolgersi ad un tecnico che la possa assistere dal progetto preliminare dell'edificio, alla sua distribuzione interna, al posizionamento e orientamento delle finestre e al dimensionamento dell'eventuale VMC, in funzione del suo utilizzo della casa (orari e numero di occupati) e alle condizioni climatiche in cui sarà collocata.